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LIBERIO - romano (352-366)
  Con il Pontificato di Giulio I i cristiani non avevano quasi più nemici sul piano temporale. Le lotte per il potere spirituale e laico si stavano ormai involvendo all'interno della stessa religione. Tuttavia Atanasio, vescovo di Alessandria, stava instancabilmente combattendo contro l'arianesimo di Costantino quando, il 17 aprile del 352 fu eletto papa Liberio, contro il quale mosse le stesse accuse. La risposta del pontefice fu immediata ed alla fine dello stesso anno fu convocato il primo concilio di Roma che riconfermò il credo affermato nel concilio di Nicea. Le diatribe interne non si placavano, nonostante le confessioni e le sconfessioni. Fu così che Liberio "chiese all'imperatore Costanzo" di poter indire un nuovo concilio ad Aquileia. Ma anziché Aquileia, l'imperatore convocò il concilio ad Arles ed alla sua presenza Atanasio fu condannato all'esilio, tra lo stupore dei presenti ivi compreso il pontefice che non avrebbe voluto arrivare a tanto ma solo chiarire le comuni idee dogmatiche.
  Per tentare di limitare i danni, Liberio chiese all'imperatore la convocazione di un ulteriore concilio che fu tenuto a Milano nell'aprile del 355 dove fu nuovamente sconfitto dalle decisioni imperiali che confermarono l'esilio di Atanasio e di conseguenza l' affermazione dell'arianesimo. La comunicazione all'imperatore dell'amarezza del pontefice, rientrato a Roma, non si fa attendere percorrendo le vie più note della comunicabilità dell'epoca. Liberio fu arrestato e ricondotto a Milano e intimato da Costanzo: "diventa il papa degli ariani e tornerai a Roma", Liberio rispose : "A Roma ho già preso commiato dai fratelli".

  Il papa fu esiliato a Berea in Tracia e con lui finirono in esilio San Ilario e San Gerolamo, oltre che al già confinato Atanasio. Il suo posto fu preso dall'ariano Felice, nominato dallo stesso imperatore Costanzo, ma l'impopolarità di questo antipapa "ante litteram" finì per far riconsiderare la posizione imperiale. A Liberio fu consentito di rientrare a Roma e Felice fu scacciato, ma il costo di questa operazione consistette nella sottoscrizione di una sorta di "rivisitazione" del "Verbo di Nicea" che assomigliò quasi ad un tradimento a favore degli ariani, durante il concilio di Sirmio (nell'attuale Serbia Voivodina) nell'estate del 358. Ciò nonostante non bastarono ancora due concili per definire la questione ariana e soprattutto la posizione della chiesa romana nei confronti dell'eresia ariana, quello di Rimini per l'impero d'occidente e quello di Seleucia per l'impero d'oriente.

  Il 3 novembre 361 morì l'imperatore Costanzo e gli successe Giuliano (uno dei figli di Costantino e fratellastro di Costanzo). Nel giugno di due anni dopo morì anche Giuliano al quale successe Valentiniano I, convinto assertore dell'ecumenismo niceiano, il quale convocò il concilio tenutosi a Lampsaco nel 364 per far annullare le decisioni di Costanzo e condannare l'arianesimo.

  Liberio morì il 24 settembre del 366 e fu sepolto nel cimitero di Santa Priscilla. La sua beatificazione è dovuta alla costruzione della basilica di Santa Maria Maggiore, sull'Esquilino, nel punto in cui il pontefice segnò una croce sulla neve caduta poco prima che egli morisse.

  L'antipapa Felice fu per molto tempo onorato come Felice II in sostituzione di San Felice I, in realtà morì in Campania il 22 novembre del 365 ed il suo nome cancellato dal Liber Pontificalis e dal calendario martiriologico.