| Londra, già centro 
      celtico conosciuto forse col nome di Lun Dun, venne valorizzata dai Romani 
      dopo la conquista della Britannia ad opera di Giulio Cesare nel 43 d.C., e 
      divenne il centro militare e commerciale dell'occupazione romana con il 
      nome latino di Londinium. Sottoposta più volte alla pressione delle 
      popolazioni celtiche del Nord, fu fortificata con il famoso London Wall, 
      una muraglia che delimitava un'area all'incirca corrispondente a quella 
      della City, ma ciononostante venne occupata dai barbari nel 296 e 
      faticosamente liberata dal condottiero Costanzo Cloro. 
      
       La pressione dei barbari 
      però ebbe la meglio attorno al 479 d.C., le legioni romane infatti 
      iniziarono a ritirarsi, e la città, come il resto del Paese, subì continue 
      invasioni ad opera delle popolazioni germaniche e nordiche come i Sassoni 
      nel 604, i Vichinghi nell'800 e dai Danesi, che instaurarono un modello di 
      vita basato più sull'agricoltura e sul feudalesimo, differente da quello 
      civile ed urbano con strade ed acquedotti conosciuto con i Romani. Fu 
      Alfredo il Grande, re di Wessex, che la riconquistò dai danesi nell'878. 
      Questo "turn over" però determinò un progressivo declino della città, con 
      un periodo povero di testimonianze storiche che durò fino al VII sec. 
      quando i Sassoni concentrarono a Londra facendola tornare un attivo centro 
      di traffici, di intense attività commerciali e di cultura. Sempre in 
      questo periodo con l'avvento del Cristianesimo, si insedia in Londra il 
      primo vescovo, Mellito, e molti conventi vengono fondati nei dintorni 
      della città dopo che, nel 1042, Edoardo il Confessore, anglosassone di 
      madre normanna, ufficializzò l'ampliamento dei confini della città 
      stabilendosi a Westminster, proprio dove fece poi erigere la celebre 
      abbazia. I commercianti si 
      organizzarono in corporazioni (Guilds) cui vengono concesse dai sovrani 
      importanti autonomie, tanto che il peso economico di tali corporazioni si 
      rivela determinante nella conquista normanna dell'Inghilterra. Le Guilds 
      londinesi infatti appoggiarono il normanno Guglielmo I il Conquistatore 
      (duca di Normandia), il quale dopo la vittoria su Aroldo II di Wessex 
      nella battaglia di Hastings, nel 1066, si insedia sul trono facendo di 
      Londra la capitale del suo regno. Incoronato a Westminster, il duca fece 
      costruire sui resti delle fortificazioni romane la White Tower, possente 
      torre in seguito ampliata da Guglielmo II che edificò anche la Westminster 
      Hall. Anche se colpita da 
      ricorrenti calamità la città, un incendio la rase al suolo nel 1077, 
      continuò ad ingrandirsi sviluppandosi intorno ai due poli che furono la 
      City of London, centro commerciale, e la City of Wesminster, sede della 
      corte, spesso in contrasto tra loro per le tendenze autonomistiche della 
      borghesia commerciale e quelle accentratrici dell'aristocrazia feudale. 
      Nel 1193 la città ebbe il suo primo Mayor (sindaco) e l'importanza della 
      città continuò a crescere. Lo stabilirsi delle grandi monarchie nazionali 
      (Tudor, Stuart) portò alla città ulteriore prestigio e ne fece la sede di 
      tutti i maggiori eventi politici ed economici. In questi anni Londra 
      registrò una notevole espansione territoriale con un enorme incremento 
      della popolazione, arricchendosi contemporaneamente di grandi edifici. 
      
       Fu il re d'Inghilterra 
      Enrico VIII, figlio di Enrico VII e di Elisabetta, che fondò la Chiesa 
      Nazionale Anglicana di cui si mise egli stesso a capo. Enrico VII salì al 
      trono nel 1509, dopo la morte del fratello Arturo. Si unì in matrimonio 
      con la moglie di quest'ultimo, Caterina d'Aragona figlia di Ferdinando di 
      Spagna. Nel 1534 Enrico VII chiese di divorziare da Caterina d'Aragona per 
      sposare Anna Bolena. Al rifiuto del Papa Clemente VII, egli assunse il 
      titolo di protettore e capo supremo della Chiesa inglese, creò arcivescovo 
      di Canterbury Th. Cranmer e fece annullare da questi il suo matrimonio. 
      Ciò gli valse la scomunica da parte dello stesso Papa, ma Enrico reagì 
      mandando a morte Tommaso Moro e il vescovo Fisher di Rochester che si 
      erano rifiutati di riconoscere al re la supremazia ecclesiastica. Nel 
      1536, solamente due anni dopo, già stanco di Anna Bolena che non gli aveva 
      dato un erede maschio, l'accusò di adulterio e la fece decapitare, mentre 
      due giorni dopo sposò Giovanna Seymour che morì nel 1537 dopo aver dato 
      alla luce Edoardo. Negli anni successivi si sposò altre tre volte 
      rispettivamente con Anna Clèves, Caterina Howard e Caterina Parr. Da quel momento ci furono 
      un susseguirsi di contrasti per la conquista del trono, come quello tra 
      Elisabetta I e la cugina Maria Stuarda fatta decapitare in quanto 
      potenziale pretendente al trono. La guerra civile del 1642 tra i regnanti 
      cattolici Stuart e i puritani guidati da Oliver Cromwell,  si concluse 
      con la vittoria di quest'ultimi. Ma la repubblica, l'unica mai esistita 
      sull'isola, durò solo undici anni: nel 1660 infatti Carlo II, rientrato 
      dell'esilio francese, restaurò la monarchia. Nonostante tutto la 
      capitale non subì sostanziali battute d'arresto, anche dopo la terribile 
      peste del 1655 in cui persero la vita centinaia di migliaia di Londinesi e 
      la sciagura dell'anno successivo del Great Fire: un incendio iniziato in 
      Pudding Lane e durato quattro giorni che ridusse in cenere 13200 case e 84 
      chiese. Londra diventò in poco tempo uno dei centri politici, culturali 
      (ricordiamo il Globe Theatre di Shakespeare) e finanziari decisivi nella 
      storia dell'Occidente.   
      
       La Rivoluzione 
      Industriale e il periodo vittoriano modificarono profondamente la 
      struttura della città e determinarono un eccezionale sviluppo economico, 
      politico e demografico. Nel 1800 Londra contava quasi 900.000 abitanti. 
      Nel 1837, con la salita al trono della regina Vittoria, ebbe inizio 
      l'epoca d'oro della città, che vide la costruzione di fabbriche, sobborghi 
      operai, ferrovie e che culminò con la Great Exposition (Grande Esposizione 
      Universale) che fu l'espressione della potenza britannica e delle 
      conquiste della società industriale. Nel marzo 1863 fu aperto il primo 
      tratto della Tube, la metropolitana londinese (underground) che utilizzava 
      un motore a vapore. Alla morte della regina vittoria nel 1901, Londra 
      contava 4 milioni di abitanti. Un brusco arresto 
      demografico si ebbe con i conflitti mondiali quando i bombardieri tedeschi 
      rasero al suolo l'intera City. Ma negli anni successivi Londra venne 
      rapidamente ricostruita tanto da ospitare nel 1948 i giochi olimpici, Oggi 
      la vecchia Londinium è la capitale di un Paese modernamente 
      industrializzato con una indiscussa leadership nella finanza 
      internazionale. |