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Cappella S.Maria delle Grazie

Più che il valore artistico del dipinto, questa cappella è particolarmente cara ai vecchi salernitani per il sentimento popolare nutrito nei confronti dell'immagine della Madonna delle Grazie.

Essa fu voluta a Portanova alla fine del '600 dalla COnfraternita di S.Antonio dei Nobili, un'associazione di laici nata per offrire i conforti religiosi ai condannati a morte. Dal momento che il patibolo era sistemato fuori della Porta Nova, i Confratelli vollero dare la possibilità ai condannati, che giungevano dall'attuale vicolo dei Caciocavalli accompagnati da un lugubre corteo, di sostare per l'ultima volta in preghiera davanti alla Madonna.Secondo la tradizione popolare, nel 1730, un condannato u graziato dal re dopo che l'immagine della Madonna aveva abbassato gli occhi come risposta all'invocazione di grazia.

Alla fine del Settecento, per ospitare i mercanti che accorrevano a Piazza Portanova per la Fiera che si teneva in occasione della Festa di S.Matteo, si costruirono dei portici alla base dei palazzi. Sotto uno di quegli archi, con il tempo murati e trasformati in locali adibiti per attività commerciali, fu deciso di realizzare la Cappella, all'interno della quale fu sistemato il dipinto ad olio della Madonna delle Grazie. Dopo l'Unità d'Italia, Salerno iniziò ad espandersi verso il fiume Irno, ampliando per la prima volta nella sua secolare storia, il tracciato della città.

La realizzazione della stazione ferroviaria e l'eccezionale operosità del sindaco Matteo Luciani stimolarono la realizzazione, lungo l'attuale corso Vittorio Emanuele, di edifici pubblici, come il gasometro e la Caserma Umberto I, e di alcune attività industriali, come i molini che in seguito saranno Natella e Scaramella. In tal modo la piazza di Portanova accentuò ancor più la sua vocazione commerciale e gli ambienti, che su di essa si affacciavano, furono particolarmente ambiti da commercianti e artigiani. Nel 1895, nel tentativo di ingrandire il proprio negozio, un lavorante di marmi decisa di murare l'arcata da cui era possibile accedere alla Cappella. Tuttavia, appena innalzato il muro, il dipinto si ammantò di una patina bianca. Una folla numerosa si radunò ed in breve si diffuse la notizia di un nuovo miracolo (F.Dentoni-Litta,1994). Il muro fu abbattuto e da allora, a distanza di più di cent'anni, la "Madonna di Portanova" continua a rappresentare un'occasione di preghiera, ormai molto drammatica.

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